Rugby, tecnologia e performance: l’esperienza della FIR

Federazione Italiana Rugby

Negli ultimi anni, la tecnologia ha iniziato a giocare un ruolo sempre più importante, nel rugby, per la ricerca del vantaggio competitivo e per ottimizzare la gestione dei giocatori: non fa eccezione la nazionale italiana, che si avvale di tecnologie all’avanguardia attraverso la collaborazione con partner d’eccellenza. Dopo un anno e mezzo di lavoro Conor O’Shea – commissario tecnico – spiega che il livello degli atleti è diverso, migliore di prima. Si è cercato di ottimizzare le prestazioni dei giocatori focalizzando l’attenzione su due o tre aspetti fondamentali, e non di più, in modo da non caricare eccessivamente i giocatori.Il background sportivo e tecnologico di un elemento come Pete AtkinsonHead of Performance Italia – è stato fondamentale ed è proprio Atkinson a spiegare:

“Ci avvaliamo di risorse esterne e di strumenti tecnologici che possano aiutarci a capire come e dove lavorare con i giocatori, cominciando a capire a quale livello di sviluppo si trovano. Stiamo lavorando con l’Università di Swansea, dove abbiamo fatto alcuni test di forza e potenza. Force Decks ci fornisce la tecnologia per continuare questo monitoraggio. Stiamo collaborando con Wattbike per creare protocolli di lavoro nei giorni di allenamento senza contatto, con l’obiettivo di gestire gli infortuni mantenendo alto il livello di fitness. Stiamo cercando di rendere ancora più efficace il rapporto con K-Sport, il nostro fornitore di GPS. Abbiamo molte idee su come sviluppare la collaborazione per avere informazioni dettagliate, e in tempo reale, sui giocatori, e su come migliorare gli allenamenti per ottenere il massimo dei risultati.”

Tecnologia e innovazione per sviluppare la performance

L’uso di una tecnologia come il GPS è relativamente recente nel rugby, ma sta acquisendo sempre più rilievo: lo scopo è quello di esaminare attentamente le partite, e le sessioni di allenamento, per comprendere il tipo e l’intensità dei movimenti a cui i giocatori sono esposti, consentendo agli allenatori di capire meglio le esigenze della formazione e pianificare allenamenti che rispondano specificamente alle esigenze del gioco. Force Decks offre una piattaforma in grado di fornire un riscontro istantaneo sulle prestazioni neuromuscolari con un metodo d’analisi “one-click”, che consente di raccogliere ed elaborare i dati in meno di un minuto, mentre Wattbike permette di monitorare lo stato di fitness del giocatore per migliorare abilità e prestazioni in campo.La quantità di dati disponibili, e la possibilità di analizzarli in maniera trasversale, in modo da mettere in rapporto parametri diversi, apre allo sport orizzonti finora impensabili sia dal punto di vista delle prestazioni e delle competizioni, sia per un nuovo modo di intendere il coaching. Ed è proprio con l’intento di gestire nella maniera ottimale l’insieme di dati che la Federazione Italiana Rugby e IQUII sviluppano, insieme, una piattaforma, come ci spiega David FonziVideo Analyst Italia:

“La tecnologia applicata alla nazionale maggiore segue le indicazioni, e gli strumenti, di cui si avvale la Federazione Italiana Rugby. Ad oggi utilizziamo dei software di match analysis, che sono comuni per tutta la fascia delle squadre di élite mondiali, anche in funzione di una piattaforma web che stiamo sviluppando con IQUII, dove riportiamo i dati delle varie categorie delle nazionali con tutti i giocatori suddivisi per ruolo. Attraverso le informazioni possiamo fare dei filtraggi e quindi monitorare la parte della performance sia tecnica che fisica.”

I dati per l’engagement, i dati per il coaching

Ma gli sviluppi possibili non finiscono qui e il prossimo obiettivo è quello di interagire direttamente con gli atleti, elaborando i dati in tempo reale. La collaborazione con IQUII si allarga, quindi, dopo il progetto FIR App, nato dalla volontà della Federazione Italiana Rugby di attivare un nuovo canale di contatto e comunicazione con gli appassionati di rugby e con gli atleti. Canale che ha, fin da subito, consentito di costruire una nuova userbase ed una community maggiormente attiva in mobilità, informata e coinvolta sulle iniziative della Federazione, le manifestazioni sportive, i dati.

E ancora dati, per restare in tema, da estrapolare grazie alla tecnologia dei droni.

L’uso dei quali, infatti, sta cambiando il volto dello sport sia dentro che fuori dal campo. In un sport di contatto e in rapido movimento come il rugby, i droni permettono di catturare l’azione da tutte le angolazioni sia durante una partita, che in allenamento. Consentono, inoltre, una visione globale impossibile all’occhio umano, come spiega Simonluca PistoreAssistente Video Analyst:

“Un drone vive la sua importanza nella qualità delle immagini che ci può dare. Con questo strumento abbiamo una fotografia dall’alto che ci permette di vedere la distribuzione dei giocatori in campo e quindi il momento migliore per utilizzarlo è quando lavoriamo sul collettivo. Attraverso la video analisi questo strumento viene sfruttato per osservare i giocatori nella loro profondità e nella loro distribuzione sul terreno di gioco.”

I dati, quindi, sempre i dati. Su più livelli.

Gli stessi dati che hanno assunto un ruolo fondamentale per raccogliere informazioni sui fan, per migliorarne l’esperienza e incrementare il livello di engagement, rappresentano nuove possibilità di perfezionamento per le performance degli atleti.

Dei singoli. Del collettivo.

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