Acquisizione, analisi e monetizzazione dei dati costituiscono un potenziale latente, ma non troppo, di molte industry e di tanti business. Però, come scriviamo spesso, esprimono nello sport 4.0 la loro vocazione più alta. La data analysis può fare la differenza nel segnare il successo di un club, così come di qualsiasi organizzazione o manifestazione sportiva, soprattutto quando si tratta di realtà nuove o consolidate che cercano di collocarsi nel mercato in modo più incisivo.È un esempio, a questo riguardo, la scelta da parte del board delle HSBC World Rugby Sevens Series, che ha puntato su Capgemini – leader mondiale nei servizi di consulenza e tecnologia – come global innovation partner. Quando si parla di rugby non si può non ricordare che Capgemini ha una lunga tradizione – ben 25 anni e due sponsorizzazioni in Francia – in materia. È stato spesso sottolineato dai vertici della società come questo sport incarni gli ideali dell’azienda: la collaborazione, lo spirito di squadra, la voglia di divertirsi, la volontà di offrire al cliente un ambiente altamente competitivo, ma dai grandi valori.La scelta delle HSBC World Rugby Sevens Series esprime la chiara volontà di assecondare la vocazione internazionale della compagnia e uscire dai confini del proprio paese. Il rugby a sette è sicuramente la forma più innovativa di rugby e consente all’azienda di alzare il suo profilo, rispetto ad altri competitor, e di mirare a una fetta di pubblico, e di mercato, importante come quella rappresentata dai millennial, consolidando e aumentando la brand awareness a breve, medio e lungo termine.
Il World Rugby è uno sport internazionale e sta attraversando un periodo di rapida crescita, soprattutto dal 2016, anno in cui è diventato disciplina olimpica: con un campionato di otto mesi all’anno, infatti, che include sia squadre maschili che femminili, e una Coppa del Mondo, rappresenta un territorio ricco di potenzialità da cogliere.Il progetto è quello di rivoluzionare completamente la Sevens Series facendo perno sull’utilizzo dei dati di partite e giocatori, per migliorare le performance, ma anche in funzione dello sport management 4.0, lavorando sulla data acquisition per poi analizzare le informazioni e pianificare attività che migliorino il fan engagement.
In funzione, inutile dirlo, della data monetization.
Un importante passo verso una vera e propria rivoluzione digitale, dunque, che vedrà ancora una volta il fan al centro di un percorso mirato a migliorare l’esperienza di supporter già acquisiti ed esperti così come di quelli nuovi e non ancora a loro agio con le regole del rugby a sette.In una recente intervista Virginie Régis – Global Group Marketing e Communications Director di Capgemini – ha dichiarato: “Ci sono alcuni che conoscono bene questo sport, ma ce ne sono altri che lo hanno appena scoperto, perciò vogliamo dare loro un’esperienza più intensa del rugby a sette, che è molto veloce. Quindi vogliamo essere in grado di fornire una spiegazione di ciò che accade sul campo, compresi gli approfondimenti sulla velocità delle azioni e su come i giocatori mettono insieme i passaggi di gioco”.
Dati e infografiche saranno, dunque, gli strumenti destinati a migliorare il fan engagement nello stadio, in televisione e sui social media, ma segneranno anche il percorso scelto per la crescita di uno sport che ha molto da raccontare.
Attraverso gli strumenti, e le nuove strategie, dello Sport Marketing 4.0.
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