Dario Baldi è il personaggio dietro le quinte di Savino Del Bene Volley Scandicci. Da tre anni si occupa della comunicazione e dei Social Media del team al femminile: “mi hanno messo in mano una Mercedes che fino a quel momento era rimasta poco utilizzata: da lì sono partito per questo viaggio, insieme al mio collega che gestisce la parte dei comunicati. Tra interviste, rubriche e risultati la Savino Del Bene è arrivata fino a qui. Il bello è che il viaggio prosegue senza aver mai vinto niente a differenza di tutti gli altri. Ma il motto, come in campo, è lottare sempre”. Dario ha raccolto la sfida dello sport al femminile che riesce a sviluppare una grande forza di aggregazione in campo e nei social. Gli abbiamo fatto qualche domanda per farci raccontare cosa ci sia dietro il loro gran lavoro testimoniato dal “The Volleyball League” Report.
Il momento che stiamo vivendo è unico. Mai il mondo si era imbattuto in un’emergenza simile. Lo sport, gradualmente, si è fermato ovunque e in Italia sono sospese tutte le attività fino al 3 aprile o fino a quando l’emergenza scatenata dalla diffusione del Covid-19 non rientrerà. Come avete vissuto questa particolare situazione e che aiuto hanno dato e stanno dando i social per superare questo momento?
“Il momento nel quale viviamo è sicuramente unico nel suo genere. Mai era successo che il mondo produttivo rallentasse e quello sportivo si fermasse del tutto. Solo le guerre sono state capaci di fermare lo sport, e neanche del tutto. Come Savino Del Bene Scandicci abbiamo giocato l’ultima partita lo scorso 23 Febbraio e, quella domenica, siamo stati gli unici a scendere in campo in tutta la Serie A1 Femminile. Poi la Federazione Pallavolo, prima di ogni altra Federazione, ha sospeso i campionati per due settimane in attesa di capire cosa stesse accadendo e la domenica successiva è stato fermato il campionato del tutto. I metodi sono stati un po’ bruschi, esattamente come è la situazione nella quale stiamo vivendo: alle 14.30 circa, con le squadre ospiti già in trasferta, si è deciso di annullare tutto.
Per adesso, l’attività continua a ritmo rallentato perché, come nella vita di tutti, non si sa quello che ci aspetta domani. Sui social, noi che abbiamo la possibilità comunque di uscire solo ed esclusivamente per andare al palazzetto (ne approfitto per ricordare a tutti: restate a casa!) abbiamo pensato di coinvolgere il nostro pubblico. Abbiamo creato tre format che useremo da qui alla fine del decreto:
nel primo, GAME SET & MATCH, riviviamo attraverso le immagini 24 punti che hanno fatto la storia della società e, come in una partita di volley, il 25° punto sarà realizzato il 4 Aprile;
nel secondo, LONTANI MA VICINI, ci stiamo facendo inviare dai nostri tifosi alcune immagini di loro al palazzetto, con le sciarpe della società o comunque mentre tifano le ragazze e presto le metteremo per provare a portare colore in un momento grigio;
nel terzo, RI-ABBRACCIAMOCI, realizzeremo dirette ad hoc dall’allenamento (nel momento in cui riprenderanno) solo per portare in palestra tutti i nostri fans che, ad oggi, non possono più venire.
Nel nostro piccolo, cerchiamo di portare serenità. I social oltre ad essere un grande veicolo possono intrattenere tutti, grandi e piccini: ben vengano se usati in maniera cosciente.
Lo sport femminile è un segmento complesso in ogni disciplina. Cosa succede nel Volley? La Serie A femminile è assimilabile a quella maschile? I social e l’attività online possono aiutare concretamente sia dal punto di vista della comunicazione che del marketing?
“Non mi sento di dire che maschile e femminile siano sport diversi. Ci sono differenze ma non sostanziali. Sia in campo che nella gestione monetaria dei contratti fino ad arrivare al nostro campo, quello della comunicazione, le attività sono le stesse. Nei social si nota questa diversità. Molti atleti della maschile sono dei motori per i social delle loro società, autentici personaggi che aiutano nelle condivisioni e a diffondere le attività del team. Nel femminile invece sono poche le atlete che si sono ritagliate una figura fuori dal taraflex. Al momento in Italia abbiamo Paola Egonu, Miriam Sylla, Francesca Piccinini e poche altre che possono dire di essere conosciute da tutti, proprio tutti. Da noi alla Savino Del Bene Volley abbiamo Samantha Bricio che è una star in Messico e che ci ha portato tanti fan dal Sudamerica; Magdalena Stysiak e Agnieszka Kakolewska che sono dei simboli nella pallavolo polacca (paese in cui è sport nazionale a differenza dell’Italia). Guardando tra le italiane abbiamo nel nostro roster Lucia Bosetti, che sta rientrando dall’infortunio ed è tra le atlete più conosciute nel mondo extra volley, vista la sua eccezionale carriera. C’è anche Lia Malinov che, grazie al Mondiale in Giappone e alla sua crescita, anno dopo anno, sta diventando sempre più conosciuta e seguita sui nostri social ma anche Enrica Merlo, che recentemente ha anche creato un profumo e qui a Scandicci è un vero e proprio simbolo.
Assolutamente sì, per la seconda domanda. Nel progetto della Savino Del Bene Volley per il 2020 la visibilità social fa parte di molte sponsorizzazioni. La nostra crescita esponenziale nel mondo digitale ha portato nuove forme di sponsorizzazione: spesso facciamo aprire le interviste dal backdrop digitale dei loghi delle aziende partner oppure portiamo le nostre atlete direttamente dagli sponsor per realizzare contenuti. Quindi si, l’attività digitale è fondamentale per una grande società.”
Social e Atleti. Che rapporto c’è con le atlete? Ci sono delle regole formali o informali? Dal punto di vista delle strategie di marketing le atlete vengono coinvolte nelle campagne? Quanto in questo momento storico sportivo e in che modo, magari coinvolgendo le atlete, il digitale potrebbe aiutare a far sopravvivere gli accordi di partnership chiusi a inizio stagione?
“L’Ufficio Stampa e nel mio caso il Social Media Manager viene introdotto ogni inizio anno dalla società alle atlete come figura anche di supporto e di monitoraggio delle attività. Il contatto è diretto: ogni atleta dispone dei miei contatti e io, a mia volta, dispongo dei loro. Il rapporto è informale perché siamo tutti nella stessa squadra e lavoriamo tutti per un solo obiettivo: vincere. Il loro lavoro, il loro successo è anche il mio successo. Ogni loro vittoria in campo è una mia vittoria sui social. Quindi dobbiamo remare tutti nella stessa direzione.
Durante questa emergenza per la pandemia, nei social ufficiali vengono a mancare i contenuti abituali: noi stiamo lavorando per continuare l’attività. Al palazzetto disponiamo di un Led orizzontale e di un LedWall sul quale passiamo i nostri sponsor, questi, visto l’assenza di partite, saranno inseriti in una campagna nella quale useremo sempre i loro loghi sui nostri post. Ovviamente, gli sponsor sono vitali per qualsiasi società, grande o piccola che sia, e per questo bisogna lavorare per farli sentire parte della squadra. Perché per vincere c’è bisogno di tutti.”
L’attività sui social è stata premiata nell’ultimo “The Volleyball League” Report pubblicato da IQUII Sport, assestando la vostra community e quindi l’attività del club ai primissimi posti della classifica di Serie A1. Quanto è importante l’attività di monitoraggio per disegnare le strategie future e qual è la direzione presa oggi, al momento dell’emergenza, per restare uniti alla vostra community?
“L’attività di monitoraggio è costante nel nostro lavoro quotidiano. Controlliamo le analytics dei principali social network ogni giorno e grazie al Report di IQUII Sport riusciamo a capire se effettivamente il nostro lavoro è efficace oppure no. Senza alcun trofeo vinto, siamo la seconda squadra nel femminile per crescita della fanbase e settima considerando la SuperLega maschile, quindi direi che siamo ampiamente soddisfatti anche se non vogliamo fermarci, anzi. Lo stop derivato dall’emergenza Coronavirus potrà causare un rallentamento nella crescita ma con i nostri tre format di cui ho descritto le attività, cercheremo di portare verso le nostre pagine attenzione, interesse e interazioni. Abbiamo bisogno di colore in un momento grigio, e noi proviamo ad essere delle matite.”
L’intervistato: Dario Baldi
Giornalista classe 1995, nato a Prato vive da sempre in provincia di Firenze. Ha cominciato a scrivere a 17 Anni di calcio giovanile, su un piccolo giornale di provincia. Diverse le esperienze sia come redattore di web magazine online sia in uffici stampa, sportivi e non, iniziando a lavorare nei social, crescendo insieme a loro. Tre anni fa, contattato dalla Savino Del Bene mentre era impegnato come bordocampista/commentatore delle partite del club, arriva la proposta di far parte dell’Ufficio Stampa. “Mi hanno messo in mano una Mercedes che fino a quel momento era rimasta poco utilizzata: da lì sono partito per questo viaggio, insieme al mio collega che gestisce la parte dei comunicati. Tra interviste, rubriche e risultati la Savino Del Bene è arrivata fino a qui. Il bello è che il viaggio prosegue senza aver mai vinto niente a differenza di tutti gli altri. Ma il motto, come in campo, è lottare sempre. Siamo qua per questo.”
Volete scoprire di più su Savino Del Bene Scandicci? Questi i link:
Se non lo avete ancora fatto, scaricate QUI il “The Volleyball League” Report di IQUII Sport.
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