La Sport Digital Transformation 2021 in Italia: la spinta della pandemia

Sport Digital Transformation

La sport digital transformation nel 2021 sta portando i suoi frutti: le aziende sportive sono aziende a tutti gli effetti (o almeno stanno prendendo consapevolezza di esserlo) e si stanno trasformando, più o meno velocemente, in ecosistemi organizzati

Lo stanno facendo abbandonando la struttura e il modello originario, basato su principi di associazionismo sportivo più tradizionali, per evolvere in organizzazioni gerarchiche molto più strutturate, e con processi e competenze nuove.

Questa trasformazione la stiamo osservando e sta partendo principalmente dal mondo del calcio, ricettivo da sempre, quale primo ecosistema orientato all’evoluzione manageriale, finanziaria e strutturale di un mondo affacciato verso grandi rivoluzioni economiche e di mercato.

L’impatto della pandemia sullo sport: perdita dei profitti e trasformazione

I club sono aziende e in quanto tali creano profitti: Juventus, Inter, Roma e Napoli sono solo 4 degli esempi economici in ascesa (almeno prima della crisi della pandemia) così come riportato nella ricerca Deloitte Football Money League 2020, che ho citato nel mio libro Sport Digital Transformation edito da Maggioli Editore, sui 20 club che hanno generato i maggiori profitti nel 2019.

La riflessione che viene spontanea porsi è relativa all’impatto della pandemia: come il fenomeno globale sanitario ha potuto frenare l’ascesa economica di club di prima fascia? Ma soprattutto viene da domandarsi in che modo l’impatto del distanziamento sociale e lo stop degli eventi abbia invece innescato la reazione dello sport tanto da avviare il percorso di nuove strade che potranno agevolare non una crescita ma una rinascita delle realtà sportive di tutto il territorio.

Per fare un esempio, se la comunicazione e la produttività si sono spostate nel digitale con il supporto della tecnologia, così la gestione di grandi eventi, vedi l’ultimo esempio dei Mondiali di sci alpino di Cortina, ha avuto nuova vita e rinascita grazie alla digitalizzazione più o meno radicale del rapporto con i fan e con gli organi di informazione.

I Mondiali di sci alpino di Cortina: la prima app globale e il VMC

I Mondiali di Cortina d’Ampezzo, che stiamo ancora attraversando come evento globale e totalmente connesso, sono l’esempio lampante di come la pandemia abbia rivoluzionato una visione e un approccio, un progetto e tutta l’infrastruttura tecnologica, adattando la proposizione dell’evento in chiave digitale. Il fan vive l’evento da remoto grazie all’app, grazie alla narrazione costante via social e sito, e i giornalisti hanno la possibilità di avere a disposizione una cabina di regia dalla quale collegarsi all’evento, fruire dei contenuti in diretta, partecipare alle conferenze stampa, avere a disposizione tutti i materiali utili alla costruzione della notizia e poter avere una interazione diretta con l’evento stesso. Questa è la vera trasformazione digitale applicata agli eventi sportivi.

Il cammino della Sport Digital Transformation

Ma come si giunge alla trasformazione e all’adattamento dei modelli in un contesto come quello che stiamo vivendo e alla corretta proposizione al nuovo fan e al nuovo modo di fruire gli eventi sportivi?

Lo sport business e le sue identità sono profondamente attratte dalla diversa modalità di sviluppare valore, soprattutto alla luce dei profondi cambiamenti che abbiamo vissuto nell’ultimo anno e questa peculiarità oggi deve essere alla portata di tutti gli attori dello sport:

è necessario sperimentare e adottare nuove soluzioni, cercando, negli esempi virtuosi di casi e best practice di altre industrie che meglio hanno saputo interpretare le nuove opportunità digitali, quegli strumenti che hanno nel dato il loro elemento centrale.

Naturalmente la struttura di questi nuovi percorsi ha sviluppato anche un senso etico molto forte, legato soprattutto alla gestione del dato stesso, creando nuove necessità che siano in grado di contrastare la criticità della messa in sicurezza dei dati soprattutto alla luce del GDPR. La responsabilità di chi è alla guida dei processi di digital transformation della sporteconomy, coincide con uno dei fondamenti della rivoluzione digitale: creare e ridefinire le competenze dei soggetti legati al business attraverso skilling, upskilling e reskilling secondo questa definizione:

Skilling: il processo di reskilling prevede l’utilizzo di professionalità esistenti che vengono riconvertite in professionalità mancanti attraverso percorsi di formazione molto verticali

Upskilling: far crescere le competenze del medesimo ruolo è il focus dell’Upskilling che mira a individuare le potenzialità del singolo per collocare lo stesso in un ruolo evoluto e con mansioni di responsabilità e coordinamento.

Reskilling: questo processo invece è teso a fare una sorta di upgrade a professionalità interne all’azienda che, con il tempo, sono divenute obsolete.

La strada a mio avviso è tracciata e la sperimentazione sul campo è appena iniziata: Cortina ne è un esempio così come l’ultima versione digitale del Giro d’Italia che partirà a maggio. L’Italia vive il vantaggio, giorno dopo giorno, di poter avere una finestra sul tempo, osservando ciò che succede oltre oceano. Dobbiamo sfruttare sia il gap temporale degli altri paesi, sia le indicazioni che provengono soprattutto dagli altri settori, per definire una trasformazione radicale dello sport italiano che coinvolga tutte le discipline e ogni attore dello sport del nostro Paese, integrando nello sport anche tematiche come cultura, salute, turismo e arte.

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