Calcio, storytelling, piattaforme: ogni team è una ‘sport opera’

Juventus e Nteflix

Lo storytelling – raccontarsi – ha sempre avuto un ruolo decisivo nel marketing di successo: oggi, che i brand diventano i nuovi media, nell’era del Brand Entertainment e del Brand Journalism, il suo valore è ancora più importante perché permette all’azienda di costruirsi una brand identity ancor più forte e creare una connessione diretta, disintermediata – più coinvolgente – con i consumatori. Raccontarsi e coinvolgere sono pillar che ben si adattano allo sport, soprattutto al calcio, la cui storia è fortemente legata alle vicende umane. Da qui la decisione dei grandi club di raccontarsi al grande pubblico in modo diverso, strutturato, per catturarne l’attenzione.

Per vincerne il tempo.

Non si può più definire trend. Non è un hype da cavalcare. Ma strategia: produrre contenuti come vere e proprie redazioni, sperimentandone la diffusione su nuove piattaforme, adattando i formati e creandone continuamente di nuovi.

Il compleanno nerazzurro tra passato e futuro

L’Inter, ad esempio, che ha appena lanciato ufficialmente Inter Media House, si prepara a festeggiare il suo 110° compleanno con qualcosa di speciale ed emozionante, presentandosi ai fan con un contenuto diverso e originale – attingendo all’archivio media del club, alle riprese di Inter TV – e con un’emoji speciale ogni giorno. Sposando, in questo modo, idealment­e, il grande passato con il presente. La prima parte della serie di ricordi nerazzurri, è iniziata con lo storico “derby del limone” giocato all’o­mbra della Madonnina nella stagione 1957-58. L’Inter era in vantaggio 1 a 0 quando l’arbitro Lobello concesse un rigore al Milan: Benito Lorenzi – icona e leggenda dell’Inter – mise mezzo limone sotto la palla prima che la calciasse l’av­versario, Tito Cucchiaroni. L’attaccante mancò la porta e il suo tiro passò sulla traversa, volando verso la tribuna. E così oggi si ricorda e si rivive la storia, insieme all’emoji – a forma di limone – e a una compilation video di alcuni dei gol di Lorenzi in maglia nerazzurra. Tutto presentato con un progetto di mixed media su un sito ben strutturato e gradevole.

Grandi o piccole che siano – ma solo per quanto riguarda il formato – certe storie non smettono mai di incantare il pubblico, lo sanno bene alla Roma. Quella giallorossa, infatti, è stata la prima squadra di calcio ad aprire un profilo ufficiale su Steller – la visual storytelling app – e a pubblicare una serie di micro storie di grande impatto visivo e dal formato facilmente fruibile su ogni tipo di device. L’iniziativa – inaugurata con la gallery “50 Roma Tattoos” – ha avuto un successo strepitoso.

La storia di un club è una delle fonti più ricche di contenuti ai quali attingere, l’altra sono sicuramente i “dietro le quinte” ed è qui che entrano in gioco le docu-serie. Anche, e soprattutto, per assecondare l’esigenza dei tifosi, assetati di informazioni, statistiche, dati. Ma, anche, di curiosità sui propri beniamini.

Contenuti speciali per tifosi sempre più esigenti

In questo, i club di calcio, come quelli sportivi in genere, sono in una posizione privilegiata: attori già sotto contratto, spettatori sempre in prima fila. I fan 4.0.

Un grande numero di supporter, infatti, segue le loro vicende non solo di settimana in settimana o di giorno in giorno, ma addirittura di ora in ora. I club sono l’equivalente di una soap opera, una sport opera, per così dire, che non finisce mai. E, quindi, non sorprende che tanti colgano l’opportunità di raccontare tutto ciò che va oltre il campo, dando ai supporter ciò che vogliono vedere: come viene gestito un club, cosa succede durante gli allenamenti, durante i viaggi delle trasferte. Negli spogliatoi.

Club sportivi come media e produttori di contenuti, dunque, ma anche molto altro. Facebook, Amazon, Netflix. Sempre crescente l’interesse delle grandi piattaforme mediatiche per lo sport.

Per questo motivo la Juventus diventa protagonista su Netflix. Quattro episodi della durata di un’ora che andranno in onda nel 2018: accesso esclusivo alle partite, allenamento e vita fuori dal campo. Contenuti speciali, che lo sono davvero, perché rappresentano soprattutto un nuovo punto di vista, quasi intimo, dal quale il tifoso può guardare la sua squadra del cuore: non tanto gli atleti, ma anche gli uomini, così come sono fuori dal campo. Mesi di riprese che permettono di condividere con il pubblico un’atmosfera prima conosciuta solo da pochi. Una storia appassionante e coinvolgente, che il calcio sa raccontare.

“Netflix è la casa dello storytelling appassionanto. E non ci sono tifosi più appassionati di quelli bianconeri – sottolinea Erik Barmack, Vice President of International original series di Netflix -. Siamo felici ed eccitati dalla possibilità di avere un accesso unico ed esclusivo ad una delle più importanti squadre del mondo.”

E, dopo i Campioni d’Italia, la piattaforma ha annunciato anche un documentario per gli argentini del Boca Juniors, anche questo disponibile nel 2018. In questo caso, si concentrerà sugli allenamenti e sulla vita di spogliatoio, analizzando i rapp­orti che si creano con i membri dello staff tecnico o tra i giocatori. L’annuncio di questi accordi viene subito dopo la serie Hala Madrid su Facebook Watch e quello del dietro le quinte del Manchester City che verrà trasmesso da Amazon Prime: un affare da 10 milioni di sterline per una delle squadre più amate a livello mondiale.

Ma perché?

Sport vuol dire engagement, anzi engagement ad altissimi livelli, ed in tali proporzioni significa soprattutto una cosa: tempo. Tempo trascorso sulle piattaforme. Tempo per accumulare dati. Dati da monetizzare.

Aumento statistico delle probabilità di vendere.

 

I Reds si affidano ad Alexa

Ecco perché, ad esempio, Amazon insiste con il calcio e offre l’assist al Liverpool attraverso un altro dispositivo: Alexa, il software per l’assistenza digitale. I Reds hanno annunciato che sarà il primo club di Premier League a consentire la trasmissione di video briefing sul nuovo Echo Show che, proprio come Echo ed Echo Dot, è aliment­ato dal software di comando vocale Alexa, l’ormai celebre assistente digitale di casa Amazon.

Grazie ai comandi vocali, basta chiedere e Alexa è in grado di trasmettere musica, ricevere notizie e meteo, effettuare chiamate, inviare messaggi, controllare la smart home, impostare allarmi e timer, gestire le cose da fare. Anche la lista della spesa. E, con il lancio di Echo Show, dotato di un display di 7 pollici, è possibile visualizzare anche dei video. I fan del Liverpool, ad esempio, interpellando Alexa, chiedendo notizie sulla squadra, vedranno video con le notizie del giorno.

Realizzato da LFCTV, e caratterizzato da voci e volti familiari ai fan inglesi, il video riassumerà ai tifosi quello che interessa loro senza che questi debbano distogliere troppo l’attenzione dalle normali attività. E senza l’esigenza di cercare notizie da altre fonti.

Billy Hogan, amministratore delegato e direttore commerciale di LFC, ha dichiarato:

“Per il Liverpool essere il primo club della Premier League con un video flashing su Amazon Echo Show è un grande colpo. Siamo lieti di essere i primi nell’innovazione quando si tratta di portare notizie ai nostri fan.”

“Siamo entusiasti di offrire ai fan del Liverpool un modo semplice per ottenere le ultime notizie da Anfield e Melwood”, ha aggiunto Fabrice Rousseau, direttore di Alexa Skills Kit EU. “I fan dei Reds possono ora ottenere briefing di alta qualità a cui sono abituati con LFC News. Ma, ora, con le immagini da abbinare.”

Basta chiedere ad Alexa.

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