Il processo di digitalizzazione degli ultimi anni ha portato ad un mondo nel quale si è costantemente connessi ad internet, con la possibilità di accedere in ogni momento a qualsiasi tipo di informazione.
Questo ha portato anche ad una crescente difficoltà nel catalizzare l’attenzione su un solo focus senza distrazioni e il settore dell’intrattenimento, soprattutto quello televisivo e quello dello sport, sono tra le industrie in cui si è maggiormente diffusa la pratica del second screen. La tendenza di fruire degli eventi con il supporto di almeno un altro schermo è infatti in costante aumento già dal 2019, quando il 79% della popolazione connessa ad internet era avvezza all’utilizzo del secondo device durante la visione di un contenuto di intrattenimento, con previsioni che restituivano una percentuale di oltre il 90% nel giro di pochi anni.
Il second screen nello sport
La pratica del second screen nel settore sportivo non è un fenomeno recente, ma una realtà esistente da quando le conversazioni dei tifosi si sono spostate con costanza sui social media. Tuttavia la pandemia e l’impossibilità di essere fisicamente presenti agli eventi ha dato una forte accelerazione alla standardizzazione di un’esperienza che vive contemporaneamente su più piattaforme e si stratifica su diversi livelli di coinvolgimento.
Se all’inizio di questo fenomeno il secondo schermo poteva essere visto solo come una distrazione dall’evento principale, il suo graduale consolidamento tra tutte le fasce di pubblico rappresenta adesso una opportunità di potenziamento dell’esperienza che tutti i protagonisti dello sport devono sfruttare a proprio vantaggio, come supporto aggiuntivo in grado di dare maggiore valore all’evento stesso.
Il pubblico usa infatti il secondo schermo per aumentare il proprio coinvolgimento nell’esperienza seguendo o aggiornandosi su eventi concomitanti, guardando highlights e replay in tempo reale o semplicemente per rimanere in contatto con la community attraverso i social network e le app di messaggistica.
Second screen e opportunità di Fan Engagement
Il costante calo della soglia dell’attenzione ed una volontà crescente, specialmente per le generazioni più giovani, di essere maggiormente coinvolte attivamente, porta tutti gli attori di ogni evento sportivo a ripensare le logiche di attivazione dei fan per inserirsi nella loro esperienza evento in maniera cross mediale e multi piattaforma. Nasce quindi il bisogno di andare a colpire i diversi target nei luoghi digitali dove è più probabile intercettarli, con contenuti capaci di catturare la loro attenzione e il loro interesse al fine di guidarli verso un’esperienza che possa generare valore per entrambe le parti.
Per gli sport makers, quanto per i partner e per i right holders, diventa così di fondamentale importanza riuscire ad avere una copertura digitale capillare con il presidio costante delle diverse piattaforme social media e con la creazione di nuovi touchpoint dove indirizzare il pubblico per coinvolgerlo in attività collaterali all’evento sportivo.
Interagire con la community sui social network e generare conversazioni volte a tenere attivo il rapporto con i fan è un modo per dimostrare che per una realtà sportiva i tifosi da casa hanno lo stesso valore del pubblico presente nel luogo dell’evento, ed attivarli con iniziative pensate appositamente per loro rende la relazione più profonda.
Il second screen sulle piattaforme proprietarie: una ulteriore opportunità di coinvolgimento
I dati derivanti dall’attività degli utenti sui social network sono però una risorsa parziale per gli sport makers che dà accesso ad informazioni limitate e filtrate dalle diverse piattaforme. Il rischio di affidare la propria strategia di fan engagement ai soli social media è quindi quello di non avere la proprietà di informazioni e dati che restituiscano una conoscenza più profonda del proprio target e diventa quindi importante riuscire a guidare i tifosi su piattaforme proprietarie dove è possibile offrire contenuti ed opportunità esclusive che non troverebbero su altri canali.
Le applicazioni ufficiali dei club possono così diventare dei contenitori di soluzioni integrate per coinvolgere i fan su più livelli, tracciandone in profondità i comportamenti e restituendo esperienze iper personalizzate, sempre più ricercate in questo momento storico, in cui i tifosi hanno maggior bisogno di sentirsi parte integrante della quotidianità della propria squadra. In questo modo il second screen rappresenta un’ulteriore opportunità di interagire con i fan durante gli eventi, creando con loro relazioni e sinergie che li coinvolgano anche nei momenti pre e post matchday, e che li portino a trovare nelle app ufficiali il miglior supporto in grado di potenziare la propria esperienza durante l’evento live.
In NBA, i Golden State Warriors hanno sviluppato un’applicazione che integra la modalità Game Mode, realizzata apposta per imporsi come spazio per i suoi tifosi durante le partite. Complice il momento pandemico che non permetteva di riempire il palazzetto, i fan si sono spostati sul second screen personalizzato per loro, dove è possibile interagire con gli altri tifosi attraverso chat live, accedere a statistiche costantemente aggiornate e cimentarsi in giochi e quiz che danno possibilità di vincere premi esclusivi non accessibili in altro modo.
La gamification per aumentare il coinvolgimento
Nell’ultimo periodo sono tanti i brand che hanno sviluppato strategie di gamification per coinvolgere le community in modi competitivi e divertenti, lanciando o integrando piattaforme volte al puro intrattenimento, come Fanize, piattaforma ideata da IQUII, integrabile all’interno di Sport XP, per rafforzare il rapporto con i tifosi attraverso attività di fan engagement e programmi di loyalty e membership costruiti con meccaniche di gamification e rewarding.
Per gli appassionati di sport la competizione è una leva importante da poter sfruttare per catturarne l’attenzione. Considerando che tanti sport sono soggetti a diversi momenti di pausa o a momenti in cui i ritmi calano e che la soglia dell’attenzione degli spettatori televisivi è sempre più bassa, coinvolgere i fan attivandoli attraverso attività di gioco rappresenta un’opportunità in più per creare una relazione solida. Proponendo giochi e possibilità di rewarding i tifosi sono più portati a partecipare attivamente e sentirsi maggiormente protagonisti di un’esperienza sportiva integrata in cui non sono meri spettatori passivi, bensì co-protagonisti delle performance della propria squadra del cuore.
La Lega Serie A per esempio ha sviluppato un’applicazione che integra contenuti informativi con sezioni dedicate a chi invece cerca ulteriori svaghi oltre l’informazione. La sezione Fantacalcio e la Fun Area permettono infatti ai tifosi di vivere esperienze coinvolgenti attraverso la partecipazione al fantasy game ufficiale del campionato e a quiz e sondaggi interattivi sulla storia della massima lega calcistica italiana.
Tra chi sfrutta questo tipo di strategia rientrano anche i right holders che hanno sempre più bisogno di diversificare l’offerta dei propri contenuti. Se già da qualche anno infatti durante le telecronache degli eventi si sentono spesso i commentatori invitare il pubblico da casa ad interagire con il programma attraverso le app ufficiali o i social media, ultimamente si iniziano a vedere delle piattaforme completamente dedicate ad un coinvolgimento collaterale e complementare dell’esperienza televisiva.
Un esempio è DAZN Fun, che invita il pubblico a registrarsi e partecipare a giochi, concorsi e attività per accumulare punti in modo da avere la possibilità di vincere premi ed accedere ad esperienze esclusive. Quotidianamente infatti gli utenti sono chiamati ad utilizzare i propri punti per giocare singolarmente o sfidare altri utenti e scalare classifiche e livelli mettendo alla prova la propria conoscenza sportiva attraverso pronostici su tutti gli sport del palinsesto di DAZN.
Conclusioni
La modalità di fruizione degli eventi sportivi sta subendo un’evoluzione in cui l’evento in sé rappresenta solo una parte dell’esperienza sportiva generale del tifoso che non si esaurisce nella durata della gara, ma che ha bisogno di essere quotidianamente alimentata attraverso stimoli diversi provenienti da diversi canali. Il second screen rappresenta quindi un’opportunità per club, broadcaster e partner di offrire un valore aggiunto che completi l’esperienza del tifoso con contenuti e iniziative che intercettino i nuovi bisogni degli utenti su piattaforme di terze parti quanto su quelle proprietarie.
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